Gesù viene crocifisso (Mantegna)

DURANTE QUESTA SETTIMANA DI PASSIONE

IMPEGNIAMOCI A PREGARE

RIPERCORRENDO LA VIA DOLOROSA DI GESU’,

LA “VIA CRUCIS”.


Ricordiamo a tutti che, se vi è possibile, siete invitati a partecipare alla “Via Crucis”

al VIRGINIOLO, questo Venerdi 23 Marzo,alle ore 21

 

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“VIA CRUCIS”

(Testi di Alighiero Chiusano, scrittore e poeta)

Preghiera iniziale

Dio grande e fedele, chinati su di noi peccatori che, stretti a Gesù, nostro Redentore, vogliamo ripercorrere, tappa per tappa, il cammino luminoso della croce.

Per Cristo nostro Signore.

Prima Stazione:

GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE

Gesù da-caifa-vl

Ne abbiamo visti tanti come te, Signore. Processati, condannati, consegnati alla forza pubblica per l’esecuzione. La scena ci è familiare: un giudice alcuni uomini d’armi, un condannato che ascolta la sua sentenza. Molte a volte, a subire la condanna è stato un innocente.

E tuttavia tu sei unico. Non ti si può paragonare a nessuno. Perché anche coloro che non erano colpevoli del reato di cui dovevano subire la pena, si erano sempre macchiati, come seme di Adamo, di altre colpe. Chi di noi, per questo o quel peccato, non merita una condanna? Tu invece Gesù, sei tutto innocente, Perciò tu solo, con quella condanna, subisci un’ingiustizia che disonora il mondo.

Ma proprio perché sei così puro, vedo in te qualcosa di regale. Il vincitore, in realtà, sei tu. E ciò che ora ti accade è l’unico vero trionfo che l’umanità possa vantare in tutta la storia.

PREGHIAMO

Signore, fà che la coscienza delle nostre colpe ci impedisca di essere giudici presuntuosi e cattivi dei nostri fratelli, da te redenti. AMEN

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Seconda Stazione

GESU’ RICEVE LA CROCE SULLE SPALLE

Gesu_caricato della croce

Come Isacco portò la legna per il sacrificio di cui egli stesso sarebbe stato la vittima, così tu porti la croce a cui tra poco t’inchioderanno. Ma Isacco non sapeva che su quella legna suo padre Abramo avrebbe steso il suo corpo; e alla fine venne risparmiato. Tu, al contrario, sai bene che cosa ti attende sul Golgota; e sai pure che non troverai scampo. La tua marcia inizia nel cuore di una città: palazzi, torri, archi, giardini, la meraviglia architettonica del Tempio. Bellissime apparenze. La sostanza è che l’uomo, se può condannare te alla croce, è ancora un barbaro. Perciò ti interressano poco le nostre regge, i nostri codici, i nostri monumenti, i nostri stessi capolavori d’arte e di pensiero.

Ciò che soprattutto ti interessa condividere di noi uomini, è la condizione di “pària”, della vittima, del condannato. Di noi hai abbracciato come tuo, santificandolo, il DOLORE. E’ da quel dolore trasformato, grazie a te, in gloria, che potrà fiorire la più umana delle civiltà, non più basata sull’orgoglio e sull’oppressione, ma sull’amore e sul SERVIZIO.

PREGHIAMO

Signore, insegnaci a portare con te il peso della croce: un supplizio che ti addossasti liberamente per amore nostro, mentre per noi è un giusto castigo che si risolve in salvezza. AMEN

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Terza Stazione

GESU’ CADE PER LA PRIMA VOLTA

Via Cricis

La tua caduta. Che spettacolo! Come la lotta tra i gradiatori, la corrida, il combattimento dei galli. La gente fa ressa per guardarti. Reduce da una notte di interrogatori, di insulti, di sputi; da una mattinata di flagelli e di spine conficcate nel cranio, il peso di quella trave ti schiaccia. Eccolo a terra, il reietto, colui che tutti rifiuterebbero di essere; eccola intorno a lui la gente “bene” quelli che meritano ammirazione e invidia.

Pura apparenza anche questa. Tu cadi sotto la croce, ma non sei caduto sotto il peccato. Ed è questo solo che conta. La tua caduta, soltanto fisica, vale più di ogni trionfo. E ci riscatta dalle cadute nostre; queste sì veramente gravi, perché spirituali.

PREGHIAMO

Signore, sii il nostro sostegno e la nostra forza, affinché non temiamo le tribolazioni del corpo ma soltanto le cadute dello spirito. AMEN

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Quarta Stazione

GESU’ INCONTRA SUA MADRE

Gesù incontra la madre

Un altro spettacolo. E un’occasione per far lavorare la nostra fantasia. Perché una madre ce l’abbiamo tutti. Ma chi ha una madre come Maria? E chi può paragonarsi, come figlio, a Gesù? Ora i due sono di fronte. Nulla di più disumano. Una tal madre che vede barcollare verso la tortura e la morte un tal figlio; e un tal figlio che legge negli occhi di una tal madre questa straziante consapevolezza.

Hai assaporato un attimo di conforto, Gesù, incontrando Maria sulla tua strada? Non pare credibile. Se mai, avrai sofferto di più. E così anche lei. La dolcezza del sentimento rende il dolore quasi intollerabile. Di chi la colpa? Ce l’hanno insegnato le nostre madri, i preti della nostra infanzia: la colpa e’ NOSTRA. Maria non chiede di meglio che aiutare anche noi a portare la nostra croce; e Gesù ha abbracciato la sua per dare valore di redenzione anche alla NOSTRA CROCE.

PREGHIAMO

Dio di immensa bontà, grazie di averci dato il Cristo, tuo Figlio, grazie per averci dato una madre come Maria. Fà che il loro amore e il loro dolore non siano stati vani per nessuno di noi. AMEN

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Quinta Stazione

SIMONE DI CIRENE PORTA LA CROCE DI GESU’

Cireneo

Uomo qualunque venuto da Cirene, ecco la tua grande ora. Gesù non è più in grado di portare la croce da solo, lo capiscono anche questi militari; non vogliono che tu,Gesù,  muoia prima di essere crocifisso. E allora chiedono collaborazione al primo  venuto. Che sei tu, uomo di cirene. Chissà come avrai imprecato, in cuor tuo: “Non fossi mai passato da questa strada, oggi!” E invece quel caso fortuito sarà la tua provvidenza. Quel condannato a morte che tu aiuti è il tuo, il nostro Salvatore, il Messia, Dio fatto uomo. Stai entrando nella luce del cristianesimo. Un giorno educherai i tuoi figli in modo tale che i sacri testi ce ne tramanderanno i nomi.

Benedetta, Cireneo, quella croce che ti è cascata letteralmente tra capo e collo. Per chi sa portare la croce -di Dio e con Dio- ogni esperienza è una benedizione

PREGHIAMO

Signore, anche se siamo piccoli e indegni, fà che ci prodighiamo senza risparmio per collaborare all’opera della redenzione. AMEN

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Sesta Stazione

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’

Gesù e la veronica

Dobbiamno a questa donna il primo ritratto di Gesù: quando essa ritirò il panno con cui aveva asciugato il tuo volto, vide che su quel lino avevi impresso i tuoi lineamenti. Solo una pia leggenda? O forse la verità; i Vangeli non ne parlano.

Signore, più volte ci hai rimproverati per la nostra affannosa ricerca di un “segno”. Ma talvolta ci sei venuto incontro e di segni  -miracoli e grazie-  ce ne hai dati tanti. Tuttavia ciò che davvero conta non è il segno esterno, ma la sostanza della tua predicazione. Così, più dell’eventuale miracolo del tuo volto stampato su quella stoffa, è decisiva quella tua legge di carità che hai suggerito a una donna di darti un pò di refrigerio asciugandoti il volto sudato e insanguinato.

PREGHIAMO

Signore, ti chiediamo un grandissimo dono: vedere il tuo volto in ogni aspetto del creato, in ogni attimo della nostra vita. AMEN

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Settima Stazione

GESU’ CADE PER LA SECONDA VOLTA

Gesù cade

Uomo di Cirene non sei forte abbastanza. O forse questa croce è davvero troppo pesante. Gesù crolla un’altra volta a terra. Qualcuno avrà riso, crudele com’è spesso la folla. In realtà sei terribilmente goffo mentre vacilli, pencoli, cadi sotto la sferza dei soldati.

Anche questo hai voluto soffrire per noi. Ciò che gli ORGOGLIOSI, i VANITOSI (cioè quasi tutti) temono di più: il ridicolo. Quante volte qualcuno di noi, pur di non apparire ridicolo, ha commesso vere e proprie infamie! Ma tu sei superiore a tutto questo. Di chi oseremo ancora ridere, quando fa una magra figura, se ricorderemo come tu, maestà e dignità suprema, hai accettato di apparire ridicolo per amor nostro?

PREGHIAMO

Signore, sostieni i nostri passi incerti. Senza il tuo aiuto non arriveremo a nessun traguardo; meno che mai all’unico che conta: quello della vita eterna. AMEN

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Ottava Stazione

LE DONNE DI GERUSALEMME PIANGONO DI GESU’

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Donne, c’è chi osa disprezzarvi! Quasi tutta la storia è disprezzo o, almeno, misconoscimento della donna. Per il cristiano è, questo, una bestemmia. Guardiamo anche soltanto questa Via Crucis. Si sono più visti intorno a te Gesù, Apostoli e amici? Giudici, militari, aguzzini, folla che ti urla contro: eccoli gli uomini che ti vedi intorno! Ti sta aiutando il Cireneo, ma perché lo hanno costretto. Fino a questo momentol’unico conforto te l’hanno dato le donne: tua madre, la Veronica, ora queste sconosciute che piangono su di te.

Certo ne hai il cuore addolcito. Ma non sei un sentimentale. E ricordi, a loro e a tutti noi, quale castigo aspetta un mondo che tratta così l’Agnello incolpevole. E’ facile vivere come Dio non vuole e ribellarsi a ogni prospettiva di uno scotto da pagare. Invece certe cose SI PAGANO. Non sarebbe giustizia se così non fosse. 

PREGHIAMO

Signore Gesù, intercedi presso il Padre misericordioso perché il nostro cuore si converta prima che il castigo diventi inevitabile. AMEN

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Nona Stazione

GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA

Gesù cade 3

Ora non ridono più. Nemmeno i cinici o gli sciocchi. Questo straccio d’uomo che una volta batte sul selciato le ginocchia, la fronte sotto il peso della croce, comincia a far pietà. O, almeno, mette sgomento. Tu alzi gli occhi e vedi che il Golgota è ormai vicino.

Se ripensiamo alle cadute nostre, abbiamo la prova di quanto siamo poco cristiani. Quali cadute ci fanno soffrire, a ricordarle? Una gaffe, il rimprovero di un capo, la perdita di un buon affare. Sono ben altre le cadute che ci disonorano: la durezza verso i fratelli, l’ingiustizia, l’egoismo che mette il nostri piacere in cima a ogni altra cosa.

PREGHIAMO

Signore, facci capire che solo  condividendo il dolore della tua passione potremo veder sorgere in noi il sole della tua risurrezione. AMEN

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Decima Stazione

GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE VESTI

Gesù spogliato stazione10

La croce è lì che ti aspetta. Intanto i carnefici ti spogliano, preparandoti per la tortura finale. Il tuo corpo, ora, è messo a nudo per umiliarti. Ti umiliano in quella bellezza che è una delle grandi opere di Dio, perché quelle tue carni lacerate e insanguinate fanno solo ribrezzo. Ti umiliano nel tuo pudore, perché era vergogna, tra gli Ebrei, mostrarsi nudi in pubblico. 

In questo momento mi ricordi un personaggio che sembra assomigliarti ben poco. Penso all’atleta che sta per lanciare un peso sperando in un record. Ma non è forse vero che quella pesantissima croce tu la lancerai nella storia, dentro milioni di coscienze, fino alla  consumazione dei secoli? Così il più infame degli strumenti di tortura e di morte suggerisce un’immagine di vittoria, secondo la tua logica paradossale.

PREGHIAMO

Signore, fà che ci spogliamo di ciò che è indegno per vestirci di quella bianca tunica d’innocenza che tu ci hai acquistato a così caro prezzo. AMEN

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Undicesima Stazione

GESU’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE

 Gesu-inchiodato-alla-croce_g Giuseppe Lettore

E’ il momento che i tuoi nemici desideravano, che i tuoi amici temevano. Colpi di martello sui chiodi, come nella falegnameria di Giuseppe. Che ricordi d’infanzia si destano in te, resi più strazianti dal contrasto! Le tue mani, i tuoi piedi inchiodati contro le due travi della croce. Non temete più nemici di Cristo! Quelle mani non si alzeranno più nelle invettive contro gli ipocriti, nelle carezze ai bambini, nell’imposizione miracolosa sulle membra dei malati. Quei piedi che hanno tanto camminato ora staranno fermi per sempre. Ancora poche ore e anche quella bocca cesserà di parlare: basta Beatitudini, più niente Discorso della Montagna.

E invece no, poveri nemici di Cristo! Quelle mani si leveranno ancora, quei piedi si sposteranno più di prima, quella bocca dirà altre parole. Non avete liquidato Gesù! Al contrario. Lo avete innalzato sul trono dove la sua azione sarà più universale che mai.

PREGHIAMO

Signore, fà che varchiamo una volta per sempre il confine che separa il vecchio mondo del peccato dal regno benedetto della redenzione. AMEN

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Dodicesima Stazione

GESU’ MUORE SULLA CROCE

Gesù muore in croce

L’uomo-bestia ha compito il suo capolavoro: ha torturato a morte l’Uomo-Dio. Senza alcun dubbio, il momento più terribile della storia. Ma la storia chi può realmente giudicarla? Noi vediamo l’oggi non il domani. La buccia esterna, non l’interno. Vediamo chi declama e si affaccia alla ribalta, non chi tace e resta sullo sfondo. Il Venerdì Santo è la massima soddisfazione che Satana e i suoi seguaci si siano mai presa su Dio e i suoi fedeli.

Ma guardiamo meglio. Quella madre, Maria, non dà segni di disperazione, anche se ha il cuore trafitto. Giovanni, il discepolo, non perde la testa, ma accoglie la più tenera eredità del morente: la sua stessa madre. Quel ladrone che agonizza presso Gesù si sente promettere, per oggi stesso, il paradiso. E tra poco, quando Gesù abbasserà la testa dopo il grido di immolazione al Padre, il centurione sarà il primo dei convertiti da Cristo dopo la sua stessa morte. Che morte è questa, così diversa da tutte le altre?

PREGHIAMO

Signore, col massimo della sofferenza ci hai ottenuto il massimo della felicità: fà che sappiamo approfittarne da quei figli di Dio che siamo ridiventati grazie a te. AMEN

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Tredicesima Stazione

GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE E CONSEGNATO ALLA MADRE

Gesù deposto

Ecco, Maria, lo rimettiamo fra le tue braccia. Ricordi quando lo hai allattato per la prima volta, nella stalla di Betlemme? Quando lo stringevi a te, trotterellando sull’asino durante la fuga in Egitto? Quando lo hai abbracciato felice dopo averlo ritrovato, fanciullo, nel Tempio? Tu sai che cosa Gesù è venuto a fare, in questo mondo, nascendo da te. Hai sentito spesso i suoi discorsi, hai assistito ad alcuni suoi miracoli, cominciando da quello di Cana, che tu stessa gli hai suggerito per amore nostro. Oggi, infine, lo hai visto patire e morire. Ora te lo trovi morto fra le braccia dopo il trattamento che gli hanno inflitto gli uomini. 

Non ti disconoscerò al punto d’implorati: “Per favore, non odiarci!” So abbastanza chi tu sei per chiederti: “Perdonaci, e amaci ancora di più!”

PREGHIAMO

Dio nostro Padre, mostraci come anche noi possiamo accogliere nel nostro spirito quel Gesù che la Verine Maria ha concepito nel suo purissimo grembo. AMEN

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Quattordicesima Stazione

GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Gesù nel sepolcroSABATO-SANTO-COP

Gesù, tranne il peccato, hai voluto condividere tutto il nostro peggio. Anche l’umiliazione del sepolcro. Tu che ti muovevi nel sole e nel vento, che godevi lo spettacolo cangiante e colorato dell’universo, ora sei chiuso nella terra più angusta, degradato a oggetto, e a oggetto che ben presto darà cattivo odore per poi trasformarsi in uno scheletro. Ma a questo punto ti fermi. Ci hai tenuto abbastanza compagnia nelle nostre miserie. Comincia ora il tuo cammino inverso: dalle  profondità alla vetta, dalla strettoia allo slargo, dal buio alla luce. Tra non molto comincerai a rivelarti, come  già sul monte Tabor, per quello che sei sempre stato: il Figlio coeterno del Padre, la Luce increata, il Trionfatore di Satana e della morte, il Redentore dell’umanità.

Però mai, neanche nel più lontano futuro, cesserai di essere il nostro AMICO e FRATELLO, colui che dividerà sempre con ciascuno di noi sconfitte e umiliazioni, sofferenze e ingiustizie. Solo che d’ora in poi questi bubboni non saranno più male. O soltanto alla superficie. In profondità, per chi saprà accettarli nel tuo nome, saranno stigmate di gloria. Poche ore soltanto, e da questa tomba uscirà il RISORTO.

PREGHIAMO

Eterno Padre, grazie di averci fatto commemorare e meditare il divino mistero della nostra salvezza. Che questa notte, Signore, non resti una delle tante, ma sia l’inizio di un rinnovamento che si prolunghi sino alla vita eterna. AMEN