Vi ricordo: non dimenticate di preparavi, in questi giorni, alla solennità dell’Immacolata (vedi rubrica “celebrazioni”)
4 Dicembre: SECONDA DOMENICA di AVVENTO
“CONVERTITEVI;
il Regno dei cieli è vicino”
Il Profeta Isaia annuncia di nuovo la venuta del Messia. Egli è guidato dallo Spirito di Dio e la sua venuta porta nel mondo nuovi rapporti perfino tra uomo e creato; ciò che sembra impossibile si realizza: il lupo e l’agnello possono convivere ecc… E’ il ritratto del paradiso terrestre, della piena armonia che Cristo è venuto a restaurare e a donarci. Ma se l’uomo non cambia il cuore non conoscerà né saprà vivere alcun rapporto di armonia, nemmeno col creato.
Per questo un altro Profeta, Giovanni Battista, ultimo dei Profeti e primo degli Apostoli, viene a chiedere, con violenza amorosa, di fare frutti degni di conversione! E’ il cambiamento assolutamente necessario per saper vedere nella storia ed anche nel creato, un segno della presenza attiva di Dio.
Noi, come accogliamo questo invito? Come viviamo quell’armonia col creato e le creature, che Dio ci ha donato?
LETTURE:
Is.11,1-10 “Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri..”
Sal 71 “Vieni, Signore, re di giustizia e di pace”
Rom.15,4-9 “Accoglietevi perciò, gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.(…) Le genti glorificano Dio per la sua misericordia..”
PREGHIAMO: Dio dei viventi, suscita in noi il desiderio di una vera conversione, perché rinnovati dallo Spirito Santo sappiamo attuare, in ogni rapporto umano, la giustizia, la mitezza e la pace che l’incarnazione del Verbo ha fatto germogliare sulla nostra terra. AMEN
IN FAMIGLIA
“Signore, a volte in famiglia ci ascoltiamo poco e a volte facciamo fatica a perdonarci. Ma tu vuoi che cambiamo atteggiamento. Facci più generosi, più sinceri, più capaci di spendere tempo ed energie per te, per i nostri cari e per tutti coloro che metti sul nostro cammino.”
Mentre si accende la seconda candela di Avvento, si prega così:
“VIENI, SIGNORE PERCHE’ LA TUA LUCE RISPLENDA SU DI NOI E LA NOSTRA GIOIA SIA PIENA!
VIENI PRESTO SIGNORE! VIENI O SALVATORE!
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PREGHIERA AI PASTI:
nella seconda settimana di Avvento
Grazie Padre buono, perché ci riunisci a questa tavola fraterna; veglia su di noi perché
sappiamo amarci di vero cuore e condividere il cibo con chi non ne ha.
LA PAROLA DI OGNI GIORNO
nella seconda settimana di Avvento
Lunedì 5/12
“Ecco verrà il Signore; strapperà via il giogo della nostra schiavitù”
“Ascoltate la voce del Signore;proclamate la sua parola sino ai confini della terra: verrà il nostro Salvatore, non abbiate timore!”
- Is. 35,1-10 “Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: -Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”
- Sal. 84 “Amore e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. (…) Ecco il nostro Dio viene a salvarci”
- Lc. 5,17-26 “… ora perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati, dico a te -disse al paralitico-: alzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua” – “pieni di timore dicevano: oggi abbiamo visto cose prodigiose!”
Oggi preghiamo ed offriamo perché il Signore dia alla sua Chiesa il coraggio per annunciare apertamente che la salvezza viene solo da Lui
PREGHIAMO: Salga a te, o Padre, la preghiera del tuo popolo perché nell’attesa operosa si prepari a celebrare con vera fede il grande mistero dell’incarnazione del tuo Figlio. AMEN
Martedì 6/12
“Il giorno del Signore è vicino: egli viene a salvarci”
“Il Signore verrà e tutti i santi con lui: in quel giorno splenderà una grande luce”
- Is. 40,1-11 “Consolate, consolate il mio popolo -dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata..”
- Sal. 95 “Cantate al Signore un canto nuovo (…)Egli viene a giudicare la terra; giudicherà il mondo con giustizia e nella sua fedeltà i popoli
- Mt. 18,12-14 “…Se un uomo ha cento pecore e ne perde una, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? (..) Così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda”
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Oggi preghiamo e offriamo perché il Signore doni ai popoli in guerra, giorni di pace e sostenga quanti faticano a promuoverla.
PREGHIAMO: O Dio, che hai fatto giungere ai confini della terra il lieto annuncio del Salvatore, fa’ che tutti gli uomini accolgano con sincera esultanza la gloria del suo Natale. AMEN
Mercoledì 7/12
Memoria di Sant’Ambrogio,
Vescovo e Dottore della Chiesa
(Treviri- Germania, 340 – Milano, 4 aprile 397)
“Non sono vissuto tra voi così da vergognarmi di vivere; ma non ho paura di morire perché abbiamo un Signore buono” Questo rispose a coloro che lo imploravano di pregare Dio che lo facesse ancora vivere.
A furor di popolo era stato eletto, a 35 anni circa, Vescovo di quella Milano multietnica e multireligiosa che era allora sede dell’Impero. Dirà di se, con umiltà: “Strappato dai tribunali e dalla magistratura ed eletto all’episcopato, ho cominciato ad insegnare ciò che io stesso non avevo imparato” A Milano soggiornava l’imperatore Valentiniano I con la moglie Giustina, di fede ariana (Gli ariani non riconoscevano la divinità di Gesù Cristo). Uomo di altissima cultura classica, giuridica e poi appassionatamente uomo di cultura biblica, teologica e liturgica, si prodigò per sradicare l’eresia ariana e il paganesimo non solo nella sua vastissima diocesi ma anche in tutto l’impero con l’aiuto di Teodosio, imperatore d’oriente. Scrisse opere di alto valore spirituale e morale e predicò con grande coraggio infiammando i cuori dei fedeli ed illuminando i sapienti. Curò con amore il popolo cristiano ; ebbe attenzione alla giustizia per i più deboli; fu uomo instancabile e attivissimo e allo stesso tempo, un mistico; fu forte e misericordioso.
Ambrogio entrò in agonia il Venerdì Santo, chiese e ricevette il Viatico e spirò all’alba del Sabato Santo il 4 aprile del 397. Non aveva nemmeno 60 anni. Egli rappresenta la figura ideale di vescovo, pastore, liturgo e annunciatore del mistero di salvezza.
“I saggi rifulgeranno come lo splendore del firmamento; coloro che insegneranno a molti la giustizia brilleranno come stelle per sempre”
- Is. 40,25-31 “Il Signore dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato”
- Sal. 102 “Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe”
- Mt. 11,28-30 “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”
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Oggi preghiamo ed offriamo perché il Signore si ricordi di coloro che non hanno speranza, non sanno vivere, affinché riscoprano la loro dignità e si impegnino in una vita responsabile.
PREGHIAMO: O Dio che in sant’Ambrogio ci hai dato un grande maestro della fede cattolica e un esempio di fortezza apostolica, suscita nella tua Chiesa uomini secondo il tuo cuore, che la guidino con coraggio e sapienza. AMEN
Giovedì 8: SOLENNITA’
DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA
(Icona russa -Novgorod- fine xv° sec)
Dai «Discorsi» di sant’Anselmo, vescovo (Disc. 52; PL 158, 955-956)
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PREGHIAMO:
O Dio, che nell’immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito. Per il nostro Signore. |
LETTURE:
- Gen. 3,9-15.20 “Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”.
- Sal. 97 “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie”
- Ef. 1,3-6.11-12 “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”
Un male veramente grande è la perdita della propria identità. “Uomo, chi sei?” Non sapendo dare che una risposta povera e minimale, l’uomo perde il senso della propria identità, della propria dignità. Solitudine e paura della vita portano a una vita senza entusiasmo, incapace di guardare al futuro con speranza.
La domanda di Genesi, snida l’uomo “Dove sei?” e’ l’invito ad esprimere la propria posizione davanti a Dio e a se stessi, alla vita. E anche se l’uomo si nasconde, Dio lo raggiunge. Il saluto dell’Angelo, ora è rivolto a ogni essere umano: “Rallegrati, il Signore è con te. Tu sei la gioia di Dio”
Ave Maria, ricolma di carità
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