2 Febbraio:

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE AL TEMPIO

 

Questa è una delle feste fondamentali della nostra Opera Francescana della Pietà.

Raccomandiamo a tutti di partecipare alla Liturgia:

al Centro di Spiritualità del VIRGINIOLO:  

12

alle ore 10.45 Benedizione delle candele, processione e Messa.

alle 15.30 Adorazione eucaristica

alle 16,30 Vespri e Messa

Alla CASA FRANCESCANA di Campi Bisenzio:

 IMG_8098

alle 16.00 Adorazione eucaristica

alle 17.00 Benedizione delle candele e Messa

—————————————————————————————

Dal  VI – VII secolo, la Chiesa di Occidente inizia a celebrare questa festa che in Oriente già si celebrava da più di un secolo ed era detta “Festa dell’Incontro”: Simeone trappresenta l’antico Israele che incontra l’Atteso, il Messia Salvatore.

Papa Sergio I (VIII sec.) di origine orientale, fece tradurre in latino i canti greci per adottarli per la processione delle candele che si celebrava a Roma (in opposizione alle “lustrazioni” pagane).

La festa della presentazione al Tempio che ci viene presentata da Luca, fà parte dei “Vangeli dell’Infanzia di Gesù” e può essere considerata l’ultimo momento delle feste di Natale-Epifania.

I tre momenti del racconto sono: la CIRCONCISIONE e il “riscatto” (v.21), la PRESENTAZIONE (v.22-38) e il RITORNO in Galilea (39-40)

Il “protagonista” di tutto l’evento, è lo SPIRITO SANTO.

. La Famiglia di Gesù si sottomette in tutto alla Legge...Il riscatto che ora viene pagato dai genitori di Gesù in ricordo dell’Esodo dalla schiavitù dell’Egitto, sarà da Lui stesso pagato con la morte in croce per ricondurre tutta l’umanità fuori dal buio della schiavitù del peccato e dal nulla della morte.

. Al bambino viene dato un NOME: GESU’ = DIO SALVA. E’ così che Egli entra in relazione con gli uomini: come il Salvatore per volontà di Dio Padre e lo Spirito Santo.

. SIMEONE è tutto l’Israele di Dio e tutti noi che incontriamo l’ATTESO e la sua pace.

. Anche ANNA, la “povera”, la piccola, l’insignificante vedova agli occhi degli uomini, riceve il “soffio” dalle labbra del Cristo: chi è come lei sa vedere la presenza di salvezza di Dio nella storia.

. ” Cresceva e si fortificava..” E’ l’azione dello Spirito Santo su di Lui: inizia una nuova epifania  che affiorerà già “fra i Dottori nel Tempio “(Lc.2,41-52)

simeone

Dai Discorsi di San SOFRONIO, Vescovo

“Noi tutti che celebriamo e veneriamo con intima partecipazione il mistero dell’incontro del Signore, corriamo e muoviamoci insieme in fervore di spirito incontro a lui. Nessuno se ne sottragga, nessuno si rifiuti di portare la sua fiaccola. Accresciamo anzi lo splendore dei ceri per significare il divino fulgore di lui che si sta avvicinando e grazie al quale ogni cosa risplende, dopo che l’abbondanza della luce eterna ha dissipato le tenebre della caligine. Ma le nostre lampade esprimano soprattutto la luminosità dell’anima, con la quale dobbiamo andare incontro a Cristo. Come infatti la Madre di Dio e Vergine intatta portò sulle braccia la vera luce e si avvicinò a coloro che giacevano nelle tenebre, così anche noi, illuminati dal suo chiarore e stringendo tra le mani la luce che risplende dinanzi e tutti, dobbiamo affrettarci verso colui che è la vera luce.
La luce venne nel mondo (cfr. Gv 1, 9) e, dissipate le tenebre che lo avvolgevano, lo illuminò. Ci visitò colui che sorge dall’alto (cfr. Lc 1, 78) e rifulse a quanti giacevano nelle tenebre. Per questo anche noi dobbiamo ora camminare stringendo le fiaccole e correre portando le luci. Così indicheremo che a noi rifulse la luce, e rappresenteremo lo splendore divino di cui siamo messaggeri. Per questo corriamo tutti incontro a Dio. Ecco il significato del mistero odierno.
La luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo (cfr. Gv 1, 9) è venuta. Tutti dunque, o fratelli, siamone illuminati, tutti brilliamo. Nessuno resti escluso da questo splendore, nessuno si ostini a rimanere immerso nel buio. Ma avanziamo tutti raggianti e illuminati verso di lui. Riceviamo esultanti nell’animo, col vecchio Simeone, la luce sfolgorante ed eterna. Innalziamo canti di ringraziamento al Padre della luce, che mandò la luce vera, e dissipò ogni tenebra, e rese noi tutti luminosi. La salvezza di Dio, infatti, preparata dinanzi a tutti i popoli e manifestata a gloria di noi, nuovo Israele, grazie a lui, la vedemmo anche noi e subito fummo liberati dall’antica e tenebrosa colpa, appunto come Simeone, veduto il Cristo, fu sciolto dai legami della vita presente.
Anche noi, abbracciando con la fede il Cristo che viene da Betlemme, divenimmo da pagani popolo di Dio. Egli, infatti, è la salvezza di Dio Padre. Vedemmo con gli occhi il Dio fatto carne. E proprio per aver visto il Dio presente fra noi ed averlo accolto con le braccia dello spirito, ci chiamiamo nuovo Israele. Noi onoriamo questa presenza nelle celebrazioni anniversarie, né sarà ormai possibile dimenticarcene”

presentazione-tempio

BENEDIZIONE DELLE CANDELE E PROCESSIONE

Mentre si accendono le candele, si canta l’antifona:

“Il Signore nostro Dio verrà con potenza,

e illuminerà il suo popolo”. Alleluia.

Fratelli carissimi,

sono passati quaranta giorni dalla solennità del Natale. Anche oggi la Chiesa è in festa, celebrando il giorno in cui Maria e Giuseppe presentarono Gesù al tempio. Con quel rito il Signore si assoggettava alle prescrizioni della legge antica, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede.

Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna; illuminati dallo stesso Spirito riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza.

Anche noi qui riuniti dallo Spirito Santo andiamo incontro al Cristo nella casa di Dio, dove lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria.


BENEDIZIONE DELLE CANDELE

Preghiamo:

O Dio, fonte e principio di ogni luce, che oggi hai rivelato al

santo vecchio Simeone il Cristo, vera luce di tutte le genti,

benedici  +  questi ceri e ascolta le preghiere del tuo popolo,

che viene incontro  a te con questi segni luminosi e con inni

di lode;

guidalo  sulla   via del bene, perché giunga alla luce che non ha fine.

Per Cristo nostro Signore.


PROCESSIONE 

Rit. Cristo è luce per illuminare le genti, e gloria del tuo popolo Israele.

 

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo

vada in pace secondo la tua parola.

Perché i miei occhi han visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli.

 

Mentre la processione entra in chiesa; quindi si canta o si recita il “Gloria a Dio”, cui segue immediatamente l’orazione di Colletta.

 

DSC02135

Colletta

Dio onnipotente ed eterno, guarda i tuoi fedeli riuniti nella festa della Presentazione al tempio del tuo unico Figlio fatto uomo, e concedi anche a noi di essere presentati a te pienamente rinnovati nello Spirito. Per il nostro Signore..

    

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  Ml 3,1-4 

“Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate”

Dal libro del profeta Malachìa

Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».

Salmo Responsoriale  (Sal. 23) 

Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

Seconda Lettura  Eb 2,14-18

“Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli”.

Dalla lettera agli  Ebrei

Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Canto al Vangelo  

Alleluia, alleluia.

I miei occhi han visto la tua salvezza:

luce per illuminare le genti

e gloria del tuo popolo, Israele.

Alleluia.

Vangelo   Lc 2,22-40

“I miei occhi hanno visto la sua salvezza”.

Dal vangelo secondo Luca

[ Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele». ]
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Sulle Offerte

Accogli, o Padre, i nostri doni e guarda la tua Chiesa, che per tuo volere ti offre con gioia il sacrificio del tuo unico Figlio, Agnello senza macchia per la vita del mondo. Per Cristo nostro Signore.

 

Prefazio
Cristo luce delle genti.

E’ veramente cosa buona e giusta,

nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo

a te, Signore, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno.

II tuo unico Figlio, generato nei secoli eterni, 

presentato oggi al tempio, 

è proclamato dallo Spirito Santo 

gloria d’Israele e luce del popoli.

E noi esultanti andiamo incontro al Salvatore

e con l’assemblea degli angeli e dei santi

cantiamo senza fine l’inno della tua lode:     Santo, Santo, Santo…

 Dopo la Comunione

O Dio, che hai esaudito l’ardente attesa del santo Simeone, compi in noi l’opera della tua misericordia; tu che gli hai dato la gioia di stringere tra le braccia, prima di morire, il Cristo tuo Figlio, concedi anche a noi con la forza del pane eucaristico di camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

dgpfoto-088

DAGLI “INNI” di EFREM il SIRO

Nel Tempio, santo Simeone portava il bambino cantando:

“Sei venuto o Compassionevole, hai avuto pietà di questo vegliardo;

alle mie ossa tu hai concesso di trovare pace nello Sheol.

Dalle tue mani io sarò elevato fino al cielo dalla mia tomba”.

Anna abbracciò il bambino e pose la sua bocca sulle sue labbra e lo Spirito riposò su di esse,

e, come Isaia, la sua bocca fu muta finché un carbone infuocato non si accostò alle sue labbra e gli sciolse la lingua,

anche Anna ardeva per lo Spirito uscito dalla bocca del Cristo.

E anche lei si mise a cantare:

“Figlio regale e sprezzato,

mentre tu taci comprendi,

nascosto tu vedi,

tenuto all’oscuro tu sai,

Dio-uomo, sia gloria al tuo Nome”