Dal Vangelo di Luca:
Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, 75in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra della morte
e dirigere i nostri passi sulla via della pace». PAROLA DEL SIGNORE.
MOMENTO di RACCOGLIMENTO
PREGHIAMO: “Vieni Signore Gesù”
-
Vieni Signore: facci sempre riconoscenti per i doni che ci dai capaci di liberarci dalla timidezza nel testimoniarti ai fratelli. PREGHIAMO.
- Signore, che nel nome di Francesco d’Assisi anche oggi doni alla Chiesa e nel mondo la speranza dell’amore e della pace, ravviva in tutti noi la fede nel tuo Cristo perché tutte le creature ti benedicano e ti servano con grande umiltà. PREGHIAMO.
-
(intenzioni particolari)
PADRE NOSTRO… Scambio di pace.
Preghiera di Benedizione.
Invocazione a Maria
OTTAVO GIORNO: “L’anima mia magnifica il Signore…” (Lc.1,48-56)
PREGHIAMO: “
PREGHIERA d’INIZIO: “O Signore, concedici la gioia nell’accogliere l’annuncio del Vangelo e facci sperimentare sempre i segni della tua presenza nella nostra storia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli”. AMEN
Magnifica Il Signore l’anima mia
ed esulta il mio spirito
in Dio mio Salvatore.
Perché ha guardato l’umiltà della sua serva,
per cui da questo mi diranno benedetta tutte le
generazioni
perché ha fatto grandi cose colui che è potente
e Santo è il suo nome,
e la sua misericordia di generazione in
generazione è su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio
ha disperso i superbi nei pensieri dei loro cuori
ha deposti i superbi dai troni
ha innalzato gli umili;
ha riempito di beni gli affamati
e i ricchi li ha rimandati a mani vuote.
Ha soccorso Israele suo servo,
ricordandosi della Sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri
Ad Abramo ed alla sua discendenza nei seco
MOMENTO di RACCOGLIMENTO
PREGHIAMO: “Vieni Signore Gesù”
-
O Signore Gesù, tu che sei presenza di bontà e di pace, sostieni e libera quanti sono affaticati ed oppressi dal dolore nel corpo e nell’anima. PREGHIAMO
- Signore Gesù, concedi a tutti i membri dela nostra comunità di essere fedeli alla vocazione allo spirito di servizio e di testimonianza senza alcun ripensamento o indolenza. PREGHIAMO
-
(intenzioni particolari)
PADRE NOSTRO…. Scambio di pace.
Preghiera di Benedizione
Invocazione a Maria
Ecco come viene narrato il “Presepe” a Greccio (v.Fonti Francescane- “Vita Prima di Tommaso da Celano”nn. 466-471)
NONO GIORNO:
insieme a San Francesco
PREGHIAMO: O Signore, mentre alziamo gli occhi sul buio del mondo, sii tu la nostra luce e custodisci la nostra vita, tu che non abbandoni chi ti cerca, ma gli indichi la strada della verità e della carità. Tu che vieni a noi e vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. AMEN
Ecco come viene narrato il “Presepe” a Greccio:
(v.Fonti Francescane- “Vita Prima di Tommaso da Celano”nn. 466-471)
IL PRESEPE di SAN FRANCESCO
CAPITOLO XXX
IL PRESEPIO Dl GRECCIO
466 84. La sua aspirazione più alta, il suo desiderio dominante, la sua volontà più ferma era di osservare perfettamente e sempre il santo Vangelo e di imitare fedelmente con tutta la vigilanza, con tutto l’impegno, con tutto lo slancio dell’anima e del cuore la dottrina e gli esempi del Signore nostro Gesù Cristo.
467 Meditava continuamente le parole del Signore e non perdeva mai di vista le sue opere. Ma soprattutto l’umiltà dell’Incarnazione e la carità della Passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria, che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro.
468 A questo proposito è degno di perenne memoria e di devota celebrazione quello che il Santo realizzò tre anni prima della sua gloriosa morte, a Greccio, il giorno del Natale del Signore. C’era in quella contrada un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perché, pur essendo nobile e molto onorato nella sua regione, stimava più la nobiltà dello spiritoche quella della carne. Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: «Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico:vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello». Appena l’ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l’occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.
469 85. E giunge il giorno della letizia, il tempo dell’esultanza! Per l’occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutta un sussulto di gioia.Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima.
470 86. Francesco si è rivestito dei paramenti diaconali perché era diacono, e canta con voce sonora il santo Vangelo: quella voce forte e dolce, limpida e sonora rapisce tutti in desideri di cielo. Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievoca il neonato Re povero e la piccola città di Betlemme. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesù infervorato di amore celeste lo chiamava «il Bambino di Betlemme», e quel nome «Betlemme» lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce e ancor più di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva «Bambino di Betlemme» o «Gesù», passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole. Vi si manifestano con abbondanza i doni dell’Onnipotente, e uno dei presenti, uomo virtuoso, ha una mirabile visione. Gli sembra che il Bambinello giaccia privo di vita nella mangiatoia, e Francesco gli si avvicina e lo desta da quella specie di sonno profondo. Né la visione prodigiosa discordava dai fatti, perché, per i meriti del Santo, il fanciullo Gesù veniva risuscitato nei cuori di molti, che l’avevano dimenticato, e il ricordo di lui rimaneva impresso profondamente nella loro memoria. Terminata quella veglia solenne, ciascuno tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia.
471 87. Il fieno che era stato collocato nella mangiatoia fu conservato, perché per mezzo di esso il Signore guarisse nella sua misericordia giumenti e altri animali. E davvero è avvenuto che in quella regione, giumenti e altri animali, colpiti da diverse malattie, mangiando di quel fieno furono da esse liberati. Anzi, anche alcune donne che, durante un parto faticoso e doloroso, si posero addosso un poco di quel fieno, hanno felicemente partorito. Alla stessa maniera numerosi uomini e donne hanno ritrovato la salute. Oggi quel luogo è stato consacrato al Signore, e sopra il presepio è stato costruito un altare e dedicata una chiesa ad onore di san Francesco, affinché là dove un tempo gli animali hanno mangiato il fieno, ora gli uomini possano mangiare, come nutrimento dell’anima e santificazione del corpo, la carne dell’Agnello immacolato e incontaminato, Gesù Cristo nostro Signore, che con amore infinito ha donato se stesso per noi. Egli con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna eternamente glorificato nei secoli dei secoli. Amen
Per dare il significato vero della visione che ebbe, in tale occasione Giovanni Velita di Greccio, San Francesco così dice (v.I Am.16-21:44):
“Vedete, ogni giorno il Figlio di Dio si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende a noi dal seno del Padre sopra l’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi Apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato; e come essi con lo sguardo fisico vedevano solo la sua carne, ma, contemplandolo con gli occhi della fede, credevano che egli era Dio, così anche noi con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri”.
MOMENTO di RACCOGLIMENTO
PREGHIAMO: “Vieni, Signore Gesù”
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Signore Gesù, aiuta tutti noi che abbiamo abbracciato la forma evangelica che si ispira ai tuoi diletti figli San Francesco, San Pio e Demarista di essere tuoi testimoni con la vita e le parole e di essere sempre uniti alla tua Chiesa collaborando al suo perenne rinnovamento e alla sua missione tra gli uomini. PREGHIAMO
PADRE NOSTRO… Scambio di pace.
Preghiera di Benedizione
Invocazione a Maria.

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BUON NATALE!

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