Oggi il Cristo dà inizio alla sua vita pubblica;
si consegna agli uomini perché lo conoscano e lo accolgano.
Giovanni, unico a riconoscere Gesù il Cristo, è l’intermediario tra Dio e noi.
Il Padre dà la sua testimonianza ed è veritiera!
Gesù condivide in tutto la nostra condizione umana:
chiede solo d’essere accolto, ascoltato e seguito con amore.
Da qui nasce il nostro cammino di fede con l’impegno a vivere il battesimo in risposta di amore.
Il risultato sarà la santità.
LETTURE
Is.42,1-4.6-7 “Ecco il mio servo di cui mi compiaccio”
Sal.28 “Il Signore benedirà il suo popolo con la pace”
At.10,34-38 “Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret”
Gesù, al Giordano, rivela da una parte il volto del Padre che è misericordia e, al tempo stesso, rivela il volto dell’uomo che è peccatore.
Gesù “adempie ogni giustizia”, si sottomette cioè alla volontà del Padre che è volontà non di dominio ma di sconfinata misericordia. Dio infatti, per trionfare non sceglie la via dell’uomo per salvare l’uomo ma la via che, agli occhi degli uomini sembra sconfitta: è la via dell’Amore, la via dell’annientamento di se, della croce. Dio vince solo quando trionfa l’amore!
Seguendo Gesù con vera fede, si capisce sempre più profondamente quest’unica sua verità e la si vede concretamente dimostrata là dove la Chiesa è maggiormente perseguitata e crocifissa: lì la Chiesa ama di più ed è lì che vince.
Come Gesù che per “adempiere ogni giustizia” si mette in fila coi peccatori, così noi siamo da lui chiamati a riconoscerci peccatori chiamati a continua conversione. Siamo stati battezzati per vivere la vita stessa di Cristo: se seguiamo lui “mite e umile di cuore” anche su di noi si aprirà il cielo e il Padre gioirà riconoscendosi nella nostra vita! E’ il miracolo dei santi, verso cui la gente corre attratta da una novità e da un fascino che non è più umano. Ce lo hanno testimoniato anche nella nostra Chiesa, tanti fratelli e tra questi la nostra fondatrice Demarista.
…………
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo
Il battesimo di Gesù
Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria.
Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare colui dal quale viene battezzato nell’acqua, ma anche di certo per seppellire totalmente nelle acque il vecchio uomo. Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi. E poiché era spirito e carne santifica nello Spirito e nell’acqua.
Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste.
«Sono io che devo ricevere da te il battesimo» (Mt 3, 14), così dice la lucerna al sole, la voce alla Parola, l’amico allo Sposo, colui che è il più grande tra i nati di donna a colui che è il primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui che precorreva e che avrebbe ancora precorso, a colui che era già apparso e sarebbe nuovamente apparso a suo tempo.
«Io devo ricevere il battesimo da te» e, aggiungi pure, «in nome tuo». Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, sarebbe stato lavato non solo ai piedi.
Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto intero il cosmo. Vede scindersi e aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati come il paradiso lo era per la spada fiammeggiante.
E lo Spirito testimonia la divinità del Cristo: si presenta simbolicamente sopra Colui che gli è del tutto uguale. Una voce proviene dalle profondità dei cieli, da quelle stesse profondità dalle quali proveniva Chi in quel momento riceveva la testimonianza.
Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo, onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Non va dimenticato che molto tempo prima era stata pure una colomba quella che aveva annunziato la fine del diluvio.
Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo come è giusto questa festa.
Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell’uomo. Per l’uomo, infatti, sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti i misteri della rivelazione.
Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale. Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.
*************
“Detti” tratti dal testo di Angelo Comastri: “PREDICATE LA BUONA NOTIZIA” (Ed: elledici)
“Quando ero giovane le mie preghiere a Dio dicevano: Signore, dammi la forza di cambiare il mondo. – Quando fui vicino alla mezza età, mi resi conto che non avevo cambiato niente. La mia preghiera allora diceva: – Signore, dammi la grazia di cambiare quelli che mi sono vicini, la famiglia e gli amici. – Ora che sono anziano la mia preghiera è: –Signore, fammi la grazia di cambiare me stesso!- E se all’inizio avessi pregato per questo non avrei sprecato la mia vita.” (Testo indiano)
“Per dire la novità del Vangelo sono necessarie persone e comunità fatte “nuove” dal Vangelo.” (L.Chiarinelli)
“La vera carità apre le braccia e chiude gli occhi” (San Vincenzo dé Paoli)
“L’umiltà è l’ornamento di tutte le virtù, mentre l’orgoglio le guasta tutte” (C.De Foucauld)
“C’è un infinito bisogno di salvezza in ogni creatura umana: e c’è in Dio un infinito desiderio di salvare. E l’uno e l’altro si cercano e costituiscono il dramma dell’uomo” (d.Primo Mazzolari)