5 Febbraio: V Domenica del Tempo Ordinario
“SALE e LUCE….”
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Celebrazioni nella Comunità Opera Francescana della Pietà:
Ricordiamo a tutti che
OGNI GIOVEDI’ alle 21.00
nella Cappella del Cuore Immacolato di Maria,
alla Casa Francescana di Campi Bisenzio:
VEGLIA DI PREGHIERA e S.MESSA
per chiedere al Signore le vocazioni sacerdotali e religiose nella nostra Opera
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ORARIO DOMENICALE:
Al Centro di Spiritualità del Virginiolo: ore 16.00 Adorazione eucaristica – Rosario e Vespro – ore 17.00 Santa Messa
Alla Casa Francescana di Campi Bisenzio: ore 11.00 Santa Messa – Adorazione eucaristica e benedizione
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LA PAROLA DI QUESTA DOMENICA:
Is.58,7-10 “…se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce”
Sal. 111 “Il giusto risplende come luce”
1Cor. 2,1-5 “Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso”
Mt. 5,13-16 “Voi siete il sale ..la luce (..); risplenda..perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre..”
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Per approfondire…
I capitoli dal 5 al 10 del Vangelo di Matteo, ci indicano il cammino del discepolato. Dopo le “Beatitudini” nelle quali si identifica perfettamente lo stesso Signore Gesù e che sono la via del discepolo guidato dal suo Spirito, siamo invitati a quella perseveranza e carità che dia al mondo il desiderio di Lui.
Vivere la fede nella nostra vita. E’ l’imperativo amoroso che ci viene da Gesù. Il cristianesimo non è una teoria ma una Persona. L’incontro con Lui ci illumina, ci svela, ci sana e fa sì che non ci corrompiamo nell’inutilità e nella banalità delle nostre agitazioni. Nell’incontro con Gesù “immagine del Dio invisibile”, sappiamo valutare problemi e gioie, passato e prospettive: ci “rivestiamo di Cristo”.
Lui solo è la luce. Noi ne partecipiamo nella misura in cui lo seguiamo.
L’incontro con Gesù Cristo crocifisso, provoca, come è avvenuto a Paolo, la necessità entusiasta della testimonianza del nucleo essenziale della fede in Lui.
La luce deve illuminare tutti quelli che sono nella casa: deve essere posta sopra il candeliere e non sotto il moggio.
E’ quel che facciamo e il come lo facciamo che diventa segno della presenza del Signore nella storia: “Vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”
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Quanto tempo lasciamo alla preghiera e all’ascolto della Parola per l’incontro con Lui?
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Il Vangelo è il metro di giudizio nelle nostre scelte?
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Che testimonianza diamo di Lui al mondo?
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Per meditare ancora…
Isaia 58,7-10
“ALLORA LA TUA LUCE SORGERA’…”
7Non è forse questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne?
8Allora la tua luce spunterà come l’aurora, la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, la gloria del Signore sarà la tua retroguardia.
9Allora chiamerai e il Signore ti risponderà; griderai, ed egli dirà: Eccomi! Se tu togli di mezzo a te il giogo, il dito accusatore e il parlare con menzogna;
10 se tu supplisci ai bisogni dell’affamato, e sazi l’afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno;
11 il Signore ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino
“DETTI”…
di San Giovanni Crisostomo (349-407)
“Vuoi onorare il corpo di Cristo? Dopo averlo onorato in chiesa, non disprezzarlo quando è coperto di stracci fuori della porta della chiesa.
Colui che ha detto “questo è il mio corpo” ha detto anche “questa è la mia fame”.
Che importa che la mensa del Signore scintilli di calici d’oro, mentre lui muore di fame?
Che senso ha offrirgli porpora e oro, e rifiutargli un bicchiere d’acqua?
Rendi bella la casa del Signore, ma non disprezzare il mendicante,
perché il tempio di carne di questo fratello è più prezioso del tempio di pietre.”
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“Abbiamo indicato cinque vie di riconciliazione con Dio.
La prima è la condanna dei propri peccati.
La seconda è il perdono delle offese.
La terza consiste nella preghiera,
la quarta nell’elemosina e la quinta nell’umiltà.”