Domenica 17 settembre ricordiamo anche

le STIMMATE

di SAN FRANCESCO e di SAN PIO

CROCIFISSO1

 

4presepePadre Pio

A San Francesco d’Assisi, due anni prima di morire, sul monte della Verna, verso la festa dell’Esaltazione della Croce, il 14 settembre, apparvero nelle sue mani e nei suoi piedi i segni dei chiodi, nell’incavo delle mani e nella parte superiore dei piedi le capocchie, e nell’altra le punte. Il costato, come se fosse stato trafitto da un colpo di lancia, era solcato da una ferita rossa e sanguinosa: divenne così l’immagine del Cristo Crocifisso!

Anche San Pio da Pietrelcina, il 20 settembre 1918, nella Chiesa di S.Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, ricevette le sacre stimmate. Le portò per ben cinquanta anni!. Egli è il primo sacerdote stimmatizzato.

Le loro mani e i loro piedi piagati dalle stimmate, ci ricordano l’insegnamento dell’apostolo Paolo: “DI NULL’ALTRO MAI CI GLORIEREMO SE NON DELLA CROCE DI GESU’ CRISTO, NOSTRO SIGNORE. EGLI E’ LA NOSTRA SALVEZZA, VITA E RESURREZIONE; PER LE SUE PIAGHE NOI SIAMO STATI SALVATI”

CELEBRAZIONI

A Campi Bisenzio alle 11,50 e al Virginiolo, alle 18,30,  subito dopo la Messa:

Benedizione Eucaristica – Preghiera a San Pio e bacio della Reliquia

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Preparazione alla

FESTA di SAN PIO DA PIETRELCINA (23 Settembre)

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Nei giorni 20-21-22 settembre,

in preparazione spirituale alla Festa di San Pio,

invitiamo tutti i Confratelli alla meditazione e alla preghiera.

In particolare il giorno 22, a Campi Bisenzio alle 20,30 :

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ADORAZIONE EUCARISTICA – Preghiera del Vespro e “TRANSITO” di San Pio.

Demarista Parretti

Nel percorso di vita di Demarista, San Pio è stato lo strumento di luce e di guida del Signore per portarla alla santità. Noi che amiamo Demarista, non possiamo se non ritornare con lei, alla fonte: San Pio. E come lei ha materialmente condotto al “Padre Pio” tantissimi fratelli lacerati dalla tristezza e dal dolore, anche noi siamo da lei invitati ad essere “carità visibile di Dio” nei confronti di chiunque Egli mandi: accogliere tutti con carità e indirizzare tutti  alla riconciliazione con il Signore! Questa è la nostra missione primaria.

Per questo pregheremo in particolare nei tre giorni di preparazione alla sua Festa.

Se vi è possibile celebrate il Sacramento della Riconciliazione e partecipate ogni giorno alla Santa Messa.

Vi suggeriamo anche questo schema di preghiera:

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Raccogliti in silenzio.

NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. Amen

Ascolto e medito la Parola del Signore.

(PRIMO GIORNO)

Dalla lettera di san Paolo ai Romani (12,3-13)

3Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. 6Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; 7chi ha un ministero attenda al ministero; chi l’insegnamento, all’insegnamento; 8chi l’esortazione, all’esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

9La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; 10amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. 12Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità.

(SECONDO GIORNO)

Dal libro del profeta Geremia (9,22-23)
Così dice il Signore:
«Non si vanti il saggio della sua saggezza e non si vanti il forte della sua forza, non si vanti il ricco delle sue ricchezze. Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo, di avere senno e di conoscere me, perché io sono il Signore che agisce con misericordia, con diritto e con giustizia sulla terra; di queste cose mi compiaccio».

(TERZO GIORNO)

 Dalle Lettere del B. Pio da Pietrelcina (Lett. 500; 510; Epist. I, 1065; 1093-1095, Ediz. 1992).
In forza di questa obbedienza mi induco a manifestarvi ciò che avvenne in me dal giorno cinque a sera, a tutto il sei del corrente mese di agosto 1918.
Io non valgo a dirvi ciò che avvenne in questo periodo di superlativo martirio. Me ne stavo confessando i nostri ragazzi la sera del cinque, quando tutto di un tratto fui riempito di un estremo terrore alla vista di un personaggio celeste che mi si presenta dinanzi all’occhio della intelligenza.
 
Teneva in mano una specie di arnese, simile ad una lunghissima lamina di ferro con una punta bene affilata, e sembrava che da essa punta uscisse fuoco. Vedere tutto questo ed osservare detto personaggio scagliare con tutta violenza il suddetto arnese nell’anima, fu tutto una cosa sola. A stento emisi un lamento, mi sentivo morire. Dissi al ragazzo che si fosse ritirato, perché mi sentivo male e non sentivo più la forza di continuare.
Questo martirio durò, senza interruzione, fino al mattino del giorno sette. Cosa io soffrii in questo periodo sì luttuoso io non so dirlo. Persino le viscere vedevo che venivano strappate e stiracchiate dietro di quell’arnese, ed il tutto era messo a ferro e fuoco. Da quel giorno in qua io sono stato ferito a morte. Sento nel più intimo dell’anima una ferita che è sempre aperta, che mi fa spasimare assiduamente.

Cosa dirvi a riguardo di ciò che mi domandate del come sia avvenuta la mia crocifissione? Mio Dio, che confusione e che umiliazione io provo nel dover manifestare ciò che tu hai operato in questa tua meschina creatura!

Era la mattina del 20 dello scorso mese di settembre, in coro, dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso dal riposo, simile ad un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni, non che le stesse facoltà dell’anima si trovarono in una quiete indescrivibile. In tutto questo vi fu totale silenzio intorno a me e dentro di me; vi subentrò subito una gran pace ed abbandono alla completa privazione dei tutto e una posa nella stessa rovina. Tutto questo avvenne in un baleno.

E mentre tutto questo si andava operando mi vidi dinanzi un misterioso personaggio, simile a quello visto la sera del 5 agosto, che differenziava in questo solamente che aveva le mani ed i piedi ed il costato che grondavano sangue. La sua vista mi atterrisce; ciò che sentivo in quell’istante in me non saprei dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore, il quale me lo sentivo sbalzare dal petto.
 
La vista del personaggio si ritira ed io mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate lo strazio che esperimentai allora e che vado esperimentando continuamente quasi tutti i giorni. La ferita del cuore getta assiduamente del sangue, specie dal Giovedì a sera sino al Sabato. Padre mio, io muoio di dolore per lo strazio e per la confusione susseguente che io provo nell’intimo dell’anima. Temo di morire dissanguato, se il Signore non ascolta i gemiti del mio povero cuore e col ritirare da me questa operazione. Mi farà questa grazia Gesù che è tanto buono?

Toglierà almeno da me questa confusione che io esperimento per questi segni esterni? Innalzerò forte la mia voce a lui e non desisterò dallo scongiurarlo, affinché per sua misericordia ritiri da me non lo strazio, non il dolore, perché lo veggo impossibile ed io sento di volermi inebriare di dolore, ma questi segni esterni, che mi sono di una confusione e di una umiliazione indescrivibile ed insostenibile.
 
Il personaggio di cui intendevo parlare nell’altra mia precedente non è altro che quello stesso di cui vi parlai in un’altra mia, visto il 5 agosto. Egli segue la sua operazione senza posa, con superlativo strazio dell’anima. Io sento nell’interno un continuo rumoreggiare, simile ad una cascata, che gitta sempre sangue. Mio Dio! È giusto il castigo e retto il tuo giudizio, ma usami al fine misericordia. Domine, ti dirò sempre col tuo profeta: Domine, ne in furore tuo arguas me, neque in ira tua corripias me! (Ps 6, 2; 37, 1). Padre mio, ora che tutto il mio interno vi è noto, non isdegnate di fare giungere sino a me la parola del conforto, in mezzo a sì fiera e dura amarezza.

Ogni giorno dopo la meditazione silenziosa, si fà la preghiera  (Dal Salmo 15)

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore».

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio cuore mi istruisce.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore,

sta alla mia destra, non posso vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena nella tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.

PER IMPLORARE LE GRAZIE PER INTERCESSIONE DI SAN PADRE PIO

O San Pio da Pietrelcina, che tanto hai amato e imitato Gesù, donami di amarlo con tutto il cuore.
Fa’ che come te ami la preghiera, donami una tenera devozione alla Madonna, ottienimi la grazia che desidero. Amen

Pater, Ave, Gloria

San Padre Pio, prega per noi

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Don Cristian Meriggi chiede che INFORMIAMO  

del triduo in preparazione alla Festa di San Pio,

a San Donato a Livizzano Pulica.

Nei 3 giorni del TRIDUO viene celebrata la Santa Messa alle ore 18.

Il 20 celebra Don Giampiero del Virginiolo, il 21 Don Roberto di Calenzano e il 22 Don Cristian di Pulica.

Dopo la Messa ci saranno testimonianze su Demarista, Giovanni Bardazzi e Don Mario Boretti.

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IL “TRANSITO” DI PADRE PIO

GLI ULTIMI MOMENTI IN UNA TESTIMONIANZA ESCLUSIVA DI CHI ERA VICINO A LUI

San Giovanni Rotondo (Foggia) Di Padre Pellegrino Funicelli – Comincia così il racconto della testimonianza di padre pellegrino Funicelli, Frate Cappuccino che al momento del trapsso di padre Pio era accanto a Lui.”Poco dopo le ore 21 del 22 settembre 1968, quando Padre Mariano si era allontanato dalla cella n. 4 ed io vi ero entrato, Padre Pio per mezzo del citofono mi chiamò nella sua stanza: era a letto, coricato sul fianco destro.

Mi domandò soltanto l’ora segnata dalla sveglia posta sul suo comodino. Dai suoi occhi arrossati asciugai qualche piccola lagrima e ritornai nella stanza n. 4 per mettermi in ascolto presso il citofono sempre acceso.

Padre Pio mi chiamò ancora per altre cinque o sei volte fino alla mezzanotte; ed aveva sempre gli occhi rossi di pianto, ma di un pianto dolce, sereno.

A mezzanotte come un bambino pauroso mi supplicò: ” Resta con me, figlio mio “; e cominciò a chiedermi con molta frequenza l’orario. Mi guardava con occhi pieni d’ implorazione, stringendomi fortemente le mani. Poi, come se si fosse dimenticato dell’ orario richiestomi in continuazione, mi domandò: ” Uagliò, a ditte a Messe? “. Risposi sorridendo: ” Padre spirituale, è troppo presto adesso per la Messa “. Ed egli replicò: ” Beh, stamattina la dirai per me “. Ed io: ” Ma ogni mattina la dico secondo le sue intenzioni “.

Successivamente volle confessarsi e terminata la sua sacramentale confessione disse: ” Figlio mio, se oggi il Signore mi chiama, chiedi perdono per me ai confratelli di tutti i fastidi che ho dato; e chiedi ai confratelli ed ai figli spirituali una preghiera per l’ anima mia “.

Risposi: ” Padre spirituale, io sono sicuro che il Signore la farà vivere ancora a lungo, ma, se dovesse aver ragione lei, posso chiederle un’ ultima benedizione per i confratelli, per i figli spirituali e per i suoi ammalati ?”.

E lui: ” Sì che li benedico tutti; chiedi anzi al Superiore che la dia lui per me questa ultima benedizione “. Infine mi ha chiesto di rinnovare l’ atto della professione religiosa.

Era l’ una quando mi disse: ” Senti, figlio mio, io qui a letto non respiro bene. Lasciami alzare. Sulla sedia respirerò meglio “. L’ una, le due, le tre erano di solito gli orari in cui soleva alzarsi per prepararsi alla santa Messa, e prima di sedersi sulla poltrona soleva fare quattro passi per il corridoio. Quella notte notai con mia grande meraviglia che camminava dritto e spedito come un giovane, tanto che non vi era bisogno di sostenerlo. Giunto sull’ uscio della sua cella disse: ” Andiamo un po’ sul terrazzino “. Lo seguii tenendogli la mano sotto il braccio; egli stesso accese la luce e arrivato vicino alla poltrona si sedette e guardò in giro per il terrazzino curiosando: sembrava che con gli occhi cercasse qualcosa. Dopo cinque minuti volle tornare nella cella. Cercai di sollevarlo, ma mi disse: “ Non ce la faccio “. Infatti si era appesantito. ” Padre spirituale, non si preoccupi “, gli dissi incoraggiandolo e prendendo subito la sedia a rotelle che era a due passi. Per le ascelle lo sollevai dalla poltrona e lo posi a sedere sulla sedia. Egli stesso sollevò i piedi da terra e li poggiò sul pradellino. Nella cella quando l’ ebbi adagiato sulla poltrona, egli indicandomi con la mano sinistra e con lo sguardo la sedia a rotelle mi disse: ” Portala fuori “.

Rientrato nella cella, notai che il Padre incominciava ad impallidire. Sulla fronte aveva un sudore freddo. Mi spaventai, però, quando vidi che le sue labbra cominciavano a diventare livide. E ripeteva continuamente: ” Gesù, Maria ” con voce sempre più debole. Mi mossi per andare a chiamare un confratello, ma egli mi fermò dicendo: ” Non svegliare nessuno “. Io mi avviai ugualmente e correndo mi ero allontanato di pochi passi dalla sua cella, quando mi richiamò ancora. Ed io pensando che non mi richiamasse per dirmi la stessa cosa tornai indietro. Ma quando mi sentii ripetere: ” Non svegliare nessuno “, gli risposi con un atto di implorazione:” Padre spirituale, adesso mi lasci fare”.

E di corsa mi avviai verso la cella di padre Mariano, ma vedendo aperto l’ uscio di fra Guglielmo entri, accesi la luce e lo scossi: ” Padre Pio, sta male “. In un momento fra Guglielmo raggiunse la cella del Padre ed io corsi a telefonare al dottor Sala. Questi giunse dopo dieci minuti circa e appena vide il Padre preparò subito l’ occorrente per fargli un’ iniezione. Quando tutto fu pronto fra Guglielmo ed io cercammo di sollevarlo, ma non riuscendovi dovemmo adagiarlo sul letto: Il dottore fece l’ iniezione e poi ci aiutò a riadagiarlo sulla poltrona, mentre il Padre ripeteva con voce sempre più fievole e con il movimento delle labbra sempre più impercettibile: “ Gesù, Maria “.

Frattanto chiamai dal dottor Sala cominciavano ad arrivare Mario Pennelli, nipote di Padre Pio, il direttore sanitario della Casa Sollievo dottor Gusso, e il dottor Giovanni Scarale; mentre chiamati da me erano già arrivati il padre guardiano, il padre Mariano ed altri confratelli.

Mentre i medici davano l’ ossigeno prima con la cannula e poi con la maschera, il padre Paolo da San Giovanni Rotondo amministrava al Padre spirituale il Sacramento degli infermi e gli altri confratelli inginocchiati all’ intorno pregavano.

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Umile e amato Padre Pio: Insegna anche a noi, ti preghiamo, l’umiltà del cuore, per essere annoverati tra i piccoli del Vangelo, ai quali il Padre ha promesso di rivelare i misteri del suo Regno. Aiutaci a pregare senza mai stancarci, certi che Iddio conosce ciò di cui abbiamo bisogno, prima ancora che lo domandiamo. Ottienici uno sguardo di fede capace di riconoscere prontamente nei poveri e nei sofferenti il volto stesso di Gesù. Sostienici nell’ora del combattimento e della prova e, se cadiamo, fa’ che sperimentiamo la gioia del sacramento del Perdono. Trasmettici la tua tenera devozione verso Maria, Madre di Gesù e nostra.Accompagnaci nel pellegrinaggio terreno verso la Patria beata, dove speriamo di giungere anche noi per contemplare in eterno la Gloria del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

( San Giovanni Paolo II: Omelia della canonizzazione di Padre Pio. Roma, 16 giugno 2002)

 IMMAGIME SPIRITUALITA'

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Proposta di PELLEGRINAGGIO A SAN GIOVANNI ROTONDO

nei giorni 11-14 Ottobre 2017

Ogni anno le Parrocchie del circondario ed in particolare la Parrocchia SS.Martino e Giusto a Lucardo, nella quale è anche la nostra Cappella del Virginiolo, organizzano un pellegrinaggio. Lo scorso anno a LOURDES e quest’anno lo organizzano a SAN GIOVANNI ROTONDO dall’11 al 14 Ottobre.

L’invito a partecipare è rivolto a tutti e volantini e manifesti sono stati mandati in tutte le Parrocchie della Valdelsa.

E’ un’occasione anche per quelli di noi che vogliono andare a pregare sulla tomba di San Pio, sulle orme di Demarista che nel Padre Pio ha trovato la luce e forza per il suo cammino di fede e di santità.

PROGRAMMA:

11 Ottobre :  alle ore 0,4.00 partenza dai luoghi di ritrovo precedentemente concordati.  Arrivo per il pranzo.

12-13 : Celebrazioni (Via Crucis, Rosario ecc..) e S.Messa negli orari che giornalmente viene comunicato ai partecipanti. Cercheremo di seguire anche il programma liturgico del Santuario.

Trasferimento a Monte Sant’Angelo e S.Messa.

14 Ottobre: dopo la prima colazione, partiamo per LORETO. S.Messa e pranzo in Ristorante. 

Rientro in tarda serata.

QUOTA:

se siamo almeno 40 Euro 345

Se siamo da 41 a 50 Euro 315

Oltre 50: 285

Per ISCRIVERSI

direttamente ai Parroci o telefonando a Don Giampiero Costagli  335.280386  – 0571.669167